Saturday, June 9, 2007

Lavatrice

New Haven (CT, USA), sera

Ho lavato un po' di panni stasera, appena finito il lavoro. Lenzuoli, asciugamani e tappetini del bagno. Ho messo tutto in una lavatrice grande. La lavatrice non ce l'ho a casa, devo andare ad un paio di blocchi (gergo americano, qui vanno a blocchi) di distanza. E c'e' questo posto con le lavatrici e le asciugatrici che sembra uscito da un film. Intanto si trova al limite della cosidetta "zona salva" della serie dopo le 8 pm in estate ed inverno dopo le 5 pm e' sconsigliato camminare per quella zona. Non e' sconsigliato camminare da soli, e' proprio sconsigliato camminarci. Quindi io anche di giorno quando ci vado a piedi, mi guardo continuamente intorno per tastare il terreno che non si sa mai.
Poi si arriva e le lavatrici e le asciugatrici vanno tutte con una tesserina da caricare, e ci sono i carrelli in cui mettere i panni per spostarli dalla lavatrice all'asciugatrice e ci sono i distributori di detersivi. Insomma, sembra di entrare veramente in un film americano. Ed a me questa cosa piace, sara' scemo, pero' a me piace andare li' a lavare i panni. Quando entro li', come un flash mi rendo conto di dove vivo. Per il resto New Haven e' un posto strano. La prima volta che sono entrata in questa lavanderia (ma si dice lavanderia anche se poi di fatto nessuno ti lava nulla, ma puoi fare la lavatrice ed asciugarla?) c'era una donna che tutto sembrava fuori che una donna. Sara' stata non meno di 100 chili, baffuta e vestita come in pigiama. Ed in questi momenti uno si rende conto che New Haven non e' solo gli studenti ricchi che vanno a Yale, ma New Haven e' anche la gente modesta o povera. Insomma, entro dentro, la prima volta, pensavo che il tutto funzionasse con i 25 centesimi, come tutte le altre lavatrici che avevo visto fino ad allora. No, queste funzionavano con la schedina. Chiedo alla tipa come funziona e cosa devo fare e lei con fare molto annoiato, senza alzare gli occhi dal videogioco a cui stava giocando mi dice che prima devo avere dei soldi per comprare la tesserina, i soldi ci vogliono solo in biglietti e no, lei non mi puo' cambiare gli spiccioli, ma c'e' una pizzeria all'angolo dove forse me li cambiano. Quindi io, con tutti i panni al seguito ed il detersivo, vado alla pizzeria per farmi cambiare i soldi. Questi, gentilissimi e forse anche per il fatto che sono italiana, me li cambiano. Quindi torno indietro alla lavanderia (io continuo a chiamarla cosi') e chiedo alla tipa cosa devo fare poi. Lei sbuffa e mi tratta come se fossi ritardata e mi indica una macchinetta che distribuisce le tesserine. Il tutto con lei che neanche alza gli occhi dal videogioco. La tipa sola varrebbe una foto da mettere sul blog. Dopo aver comprato la tesserina arrivo a capire che la devo anche caricare, sempre con i biglietti, no gli spiccioli non si prendono. Torno alla pizzeria, cambio di nuovo e ritorno alla lavanderia. Solo per riuscire a fare la prima lavatrice mi ci e' voluta un'ora fra tutti questi rigiri. Pero' dentro di me mi veniva da ridere. Sembrava di essere dentro ad uno di quegli show dove te ne succedono di tutti i colori e poi scopri che ti stanno riprendendo con la telecamera. Se qualcuno mi riprendeva non l'ho mai scoperto, ma il tutto aveva del comico. Ciliegina sulla torta. In tutte le reclami vedi quelli che vanno in questi posti pubblici a fare la lavatrice e trovano dei tipi stradiscretissimi. A me sono capitati solo dei tipi che sembravano degli avanzi di galera....ma forse la mia e' una lavanderia di seconda classe e devo andare nei quartieri alti....Mi informero'......

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